La filosofia zen applicata al tiro con l’arco

Mai come oggi, troviamo interessante tutto ciò che è “filosofico”
o per lo meno che possa essere ricondotto ad una filosofia di origine pseudo-orientale;
come se noi occidentali non fossimo in grado di utilizzare la mente e lo spirito, ma solo ed esclusivamente la nostra “fisicità” e la nostra esteriorità.
Ma non è propriamente così, specialmente nelle persone che hanno sviluppato interesse pratico nell’ambito sportivo ( e mi soffermo su queste, poiche’ penso di poterne parlarne liberamente per giusta causa).
Un’atleta agonista, che vuole raggiungere traguardi importanti, deve comunque prima o poi inserire nelle sue tabelle di allenamento, anche una parte che sia in grado di preparare la mente e lo spirito; nello stesso modo di come prepara la tecnica e il fisico, dopo di che potrà fare in modo che questo allenamento sia automaticamente inglobato nella complessità della sua disciplina.
In particolare mi riferisco al tiro con l’arco, al kendo, alla scherma moderna o altri sport dove la precisione del colpo e il punto finale siano l’insieme di una preparazione tecnica-fisica-psicologica che estendono la sensorietà del nostro corpo anche al di fuori di esso.

E per capire meglio questa “sensazione” vi allego uno testo tratto da un antico scritto Samurai:
“Il Trattato di Tahlan”- L’ARTE DELLA SPADA.
* tra parentesi ho inserito alcune mie riflessioni/descrizioni*

Molti secoli fa, all’epoca dei Samurai,
in Giappone fu scritto un testo sull’arte di maneggiare la spada:

“La comprensione impassibile” meglio conosciuto come “Il trattato di Tahlan”.

Mantieni la calma.
Chi comprende il significato della vita sa che nulla ha inizio e nulla ha fine, pertanto non si angustia.
Lotta per ciò in cui crede senza tentare di dimostrare niente a nessuno,
serbando la calma silenziosa di colui che ha avuto il coraggio di scegliere il proprio destino.
Questo vale in amore e in guerra.
Ascolta la voce del cuore.

Chi confida nel proprio potere di “seduzione”, nella capacità di dire le cose giuste al momento giusto,
nell’ uso corretto del corpo; rimane sordo alla voce del cuore.
Questa può essere udita solo quando siamo in perfetta sintonia con il mondo che ci circonda,
e mai quando ci riteniamo al centro dell’universo.
Questo vale in amore e in guerra.
Impara ad essere ( osservare e capire ) l’altro.

Siamo talmente concentrati su quello che riteniamo essere l’atteggiamento migliore,
che ci dimentichiamo qualcosa di importante:
per raggiungere i nostri obbiettivi abbiamo bisogno degli altri.
Pertanto, non è necessario limitarsi a osservare il mondo, ma dobbiamo immaginarci nella pelle degli altri
per sapere come la pensano.
Questo vale in amore e in guerra.

Trova il maestro giusto.
Il nostro cammino incrocia quello di molta gente che,
per amore o per superbia, ci vuole insegnare qualcosa,
Come distinguere l’amico dal manipolatore? La risposta è semplice,
il vero maestro non è colui che insegna un cammino ideale,
ma chi mostra al proprio alunno le molte vie d’accesso alla strada che dovrà percorrere
per incontrare il suo destino.
A partire dal momento in cui il discepolo trova questa strada,
il maestro non può più aiutarlo, perchè le sfide che egli dovrà affrontare riguardano solo lui.

Questo non vale per l’amore e per la guerra,
ma senza comprendere questo punto, non arriveremo mai da nessuna parte.

Spesso pensiamo che l’atteggiamento ideale sia quello di dare la nostra vita per un sogno,
ma non c’è niente di più sbagliato di questo.
Al fine di rendere un sogno realtà, dobbiamo prima di tutto, conservare la nostra vita
( dobbiamo sopravvivere ), e quindi dobbiamo sapere come evitare ciò che ci minaccia
( direttamente e indirettamente ).
Più premeditiamo ( pensiamo, riflettiamo, controlliamo ) sui nostri passi,
tanto più ci troveremo ad essere sbagliati ( fuori strada e sbagliare azione/reazione ),
perché non stiamo prendendo in considerazione gli altri, gli insegnamenti della vita, la passione, la calma.
Quanto più tentiamo di tenere sotto controllo le cose,
( sprecando un’enormità di energia vitale e psichica )
tanto più non ci accorgiamo che nelle nostre vicinanze, ci sono cose che non possiamo e non potremo controllare.
Una minaccia ( un pericolo, una situazione rischiosa ) non dà alcun avvertimento
( e quando lo da è già in movimento e quasi sempre ormai tardi ),
e una reazione rapida ed efficace non può essere programmata per esempio come facciamo con una passeggiata nel pomeriggio di Domenica.
Quindi, se volete essere in armonia con l’amore o con la vostra battaglia/lotta
( con tutte le cose del vostro giorno che dovrete affrontare ),
allora dovete imparare a reagire e ad agire in fretta e con la massima precisione.
Usando l’osservazione gentile ( multi-sensoriale e circospaziale ),
non lasciate che la vostra esperienza presunta ( vissuta in passato e nel presente )
della vita si trasformi in una macchina ( sia meccanica ),
ma piuttosto utilizzate questa esperienza nell’ascoltare sempre e costantemente
“la voce del vostro cuore. ”
Anche se, non siete d’accordo ( e questo capiterà spesso a causa della vostra mente razionale )
con ciò che questa voce interiore vi sta dicendo, rispettatela sempre e seguite con fiducia i suoi consigli,
perché nell’inconscio (lei) sa quando è il momento migliore per agire e di conseguenza
il momento giusto per evitare azioni dannose o pericolose.

UNA RIFLESSIONE DEL MAESTRO:
Immagina che qualcuno stia contemplando un albero solitario.
Se uno guarda solamente una singola foglia rossa, non può vedere tutte le altre foglie.
Se al contrario i suoi occhi non si posano su nessuna singola foglia e
la mente non viene attirata da nessuna singola foglia, si vedranno tutte le foglie senza eccezione.
Se la mente non si sofferma su nessuna, verranno osservate tutte le migliaia di foglie contemporaneamente.
Una persona con questa capacità è come Sahasrara ( il settimo chakra, il centro del pensiero e della comprensione.
Il suo funzionamento disarmonico o insufficiente è causa di rigidità, superficialità, insoddisfazione e
mancanza di volontà spirituale;
al contrario la sua armoniosità porta a:flessibilità, introspezione, soddisfazione, volontà e forza spirituale)
dalle mille braccia e dai mille occhi.”
La mente, lo spirito, il corpo, la spada, l’arco e il mondo devono essere tuttuno,
devono funzionare a l’unisono senza blocchi o interruzioni nella loro azione,
devono fluire come un’unica entità,
questa è la-mente-senza-la-mente caratteristica della realizzazione della filosofia zen.

Tahlan -monaco zen

A presto
Maury.